“Ad un certo punto della loro vita la maggior parte degli
esseri umani desidera avere dei bambini e desidera anche che i propri figli crescano sani, felici, fiduciosi di sé […]. Essere genitori significa lavorare sodo. Dare tempo ed attenzione ai bambini significa sacrificare altri interessi e altre attività. Le prove di quanto sto dicendo sono indiscutibili. Infiniti studi […] attestano che gli adolescenti e i giovani adulti sani, felici e fiduciosi in sé stessi sono il prodotto di famiglie in cui entrambi i genitori forniscono ai propri figli una grande quantità di tempo e attenzioni”.
J. Bowlby, Una base sicura, 1989
I profondi cambiamenti sociali e la metamorfosi culturale dell’epoca moderna sono stati accompagnati da importanti trasformazioni anche nei comportamenti, nelle abitudini e negli atteggiamenti delle donne e degli uomini all’interno della famiglia.
Allo stesso modo è mutata l’immagine del bambino piccolo, delle sue capacità e dei suoi bisogni materiali e psicologici, e l’influenza che le scelte educative dei genitori possono avere sul suo futuro sviluppo. Queste trasformazioni hanno fatto sì che “il diventare genitori” abbia oggi un impatto dirompente sulla vita psicologica e sociale degli individui, per molti dei quali addirittura segna il confine tra la conclusione dell’adolescenza protratta e la transizione all’età adulta. A questo nuovo appuntamento i genitori spesso arrivano impreparati, senza esperienza diretta di contatto con bambini piccoli e con persone della loro generazione alle prese con lo stesso problema.
Il sostegno alla genitorialità diventa oggi una parola d’ordine per chi opera nel welfare, non solo per le situazioni di disagio ma anche nella normalità, in quanto la famiglia, pur nella sua rapida trasformazione e nelle sue fragilità, rimane il nucleo centrale dell’organizzazione sociale, base sicura di appartenenza e luogo dell’educazione e della socializzazione primaria per le persone che ne fanno parte.
La famiglia è forse l’unico luogo nella società dove ci si prende cura della persona nella sua globalità, per questo i genitori devono essere considerati risorse significative per lo sviluppo dell’individuo e per la costruzione e il consolidamento della sua identità.
Nella pratica clinica sempre più spesso mi capita di accogliere le richieste di aiuto di genitori che si mettono in discussione nel ricoprire questo complesso ruolo soprattutto con figli adolescenti.
Oltre a percorsi individuali mi sono occupata di condurre percorsi di gruppo di sostegno alla genitorialità all’interno delle scuole, raccogliendo e affrontando sulla basse delle richieste, diverse tematiche. Qui di seguito un esempio di percorso nelle scuole superiori.